Aspettando Roma-Atalanta

Avversario insidioso, inutile negarlo, lo hanno detto e scritto tutti, persino Luis Enrique che secondo me ancora si domanda dove cazzo sta sulla cartina d’Italia ‘sta cazzo di città che si chiama Atalanta. Pensate un po’…

«Sono preoccupato dalla loro condizione fisica, molto importante. E’ una squadra davvero difficile per noi». Così si è espresso il tecnico asturiano, oggi, in conferenza stampa. I pericoli maggiori arriveranno da Moralez, il trequartista argentino ma anche dalle fasce, dove soffriamo spesso (Sannino, tecnico del Siena, ci ha fatto a fette sulle fasce). Schelotto e Padoin sono in forma, Bonaventura sta crescendo e davanti c’è Denis, un attaccante molto migliore di come lo hanno dipinto.

Ai giornalisti, Luis Enrique ha detto alcune cose interessanti. Ecco un estratto:

Bojan
Sono contentissimo di averlo nella rosa e lo stesso è per tutti gli altri. Però devono capire che io ho la necessità di vedere ogni giorno la fame, la voglia di vincere e migliorare. Ora siamo in una situazione particolarmente positiva, perché tutti i miei giocatori d’attacco sono in questa condizione e io devo fare la mia scelta. Non c’ nessun problema con Bojan.

(quindi qualcuno questa fame non ce l’ha o la dimostra a intermittenza?)

 

Stekelenburg
Si è allenato quasi tutta la settimana, è nella lista dei convocati e può giocare. E’ a disposizione e domani farò la mia scelta.

(per fortuna, cacciate Lobont)
Il gioco a che punto è

Non lo so, non ti so dire. Credo ci sia un’ampia strada per crescere e che ancora manchi tantissimo. Però vedo grandi miglioramenti e la chiara voglia dei calciatori di fare un lavoro diverso. Sono ottimista perché vedo miglioramenti, ma ancora non conosco la percentuale.

Un 50%?
Non lo so.

(oddio, speriamo di più dai!)

 

Pjanic

Non credo sia un problema tattico. Pensiamo che ha 21 anni, è arrivato 3 settimane fa e non parla italiano, ma un po’ di inglese e francese. Non c’è ancora la condizione particolare perché possa ritrovarsi al meglio. Sono molto contento che sia qui e migliora sempre di più. Ha tantissima qualità, ma dobbiamo lavorare: i calciatori non sono robot, ma persone che innanzitutto devono vivere con la testa una situazione normale, trovare casa eccetera. Sono soddisfatto del suo rendimento e mi aspetto ancora di più, da lui come  da tutti. Credo che si possa creare una buona sinergia tra i giocatori che giocano in attacco.

 

Finali sofferti

Non c’è un problema fisico, vedo il rendimento dei miei calciatori ogni giorno e li vedo in partita. La situazione è più mentale: questo è successo in due partite in cui eravamo avanti nel risultato e non avevamo ancora la fiducia che cerco, avevamo ancora la paura di perdere il pallone e soffrire il contropiede veloce, che è una delle migliori qualità delle squadre italiane. Per me è importante che nei primi 6o minuti non abbiamo subito troppo, questa è una situazione che io devo convertire: dobbiamo non soffrire per 90 minuti. Devo convincere i miei calciatori che non cambia niente. Per me è meglio difendere con la palla nel campo avversario, cercando di andare in porta, questo è il mio obiettivo. Ora non succede, ma è normale, serve del tempo. Non chiedo tempo o pazienza per me, i risultati comandano e lo so. Però questo lavoro, che cerco di fare più in fretta che posso, non è facile. Anche i calciatori sono di ottimo livello e cerchiamo di migliorare. Sono contento. Se ora siamo capaci di farlo per 60 minuti, saremo in grado di farlo anche per 90 minuti. Chi rincorre il pallone si stanca più di chi lo tiene.

Probabili formazioni

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