«A prescindere dal mio contratto, la società sta creando qualcosa di importante. Se non rinnovo io, risparmiano bei soldi e prendono altri calciatori importanti, forti come me. Il mio rinnovo non deve essere un assillo».
Parole pronunciate nell’isola felice (?) di Coverciano da Daniele De Rossi da Ostia, Capitan Futuro giallorosso, un futuro meno giallo, meno rosso e un poco più biancoceleste, come i colori del Manchester City.
Come interpretare queste parole? Il Corriere dello sport in edicola oggi, attraverso il bell’articolo di Roberto Maida, cerca di dare voce alla speranza riportando spifferi societari che puntano presto alla chiusura positiva della trattativa. La Roma è salita a offrire un po’ più di cinque milioni, il numero 16 giallorosso nel vuole almeno 6. “Bisogna aspettare un ultimo sforzo, da un lato e dall’altro” scrive Maida. Apprezzo il low profile del quotidiano ma i dubbi restano.
Come interpretare queste parole? Secondo me, Daniele comincia a sentire la pressione, la pressione addosso di una firma che non arriva mentre il calendario continua a strappare le sue pagine e ad ammucchiarle sul pavimento, carta straccia come i ricordi di una carriera che sembra voler prendere altre destinazioni. Il contatore a lato pagina di questo blog segna oggi 8 mesi, 2 settimane e 3 giorni prima della scadenza. Ogni giornalista, anche uno di Cavalli e Segugi, gli chiede del rinnovo. E forse vuole preparare la piazza, un po’ come la vasellina prima del… «Se non rinnovo io, risparmiano bei soldi e prendono altri calciatori importanti, forti come me»… Prepariamoci.