Si è conclusa la lenta agonia di Sinisa Mihajlovic sulla panchina che occupava abusivamente allo Stadio Artemio Franchi di Firenze. Dopo la sconfitta di Chievo la situazione si era fatta insostenibile, non tanto per la mancanza di risultati (12 punti in 10 partite) quanto per la totale assenza di sostegno da parte del pubblico viola.
Diciamolo la Fiorentina è una società che non ha fatto sostanzialmente campagna acquisti: per tutta l’estate si sono susseguite le voci di cessione per i pezzi migliori, Gilardino e Vargas, mentre Montolivo se ne va sicuro a gennaio o a giugno, a scadenza contratto. Sono arrivati Romulo (carneeade, chi era costui?), Lazzari e Santiago Silva che, per quel che ho visto, è una bella pippa.
Purtroppo Mihajlovic non è un allenatore per una piazza come Firenze, abituata negli ultimi anni al calcio forse non champagne ma almeno divertente di Prandelli. A sentirlo parlare, per Mihajolovic conta solo la grinta in campo, la rabbia di conquistare palla e fare male all’avversario. Non l’ho mai sentito fare un commento tecnico o tattico, solo grinta, rabbia, cattiveria. Non credo che basti a Firenze.
Arriva Delio Rossi e probabilmente anche questo è stato un fattore: la presenza di un allenatore tanto valido disponibile sul mercato ha senz’altro accelerato la decisione dei Della Valle. Delio Rossi l’allenatore precedentemente conosciuto come l’uomo del bagno nella fontana in cui io precedentemente avevo orinato.


