Cosa dire di una partita che hai perso 3-0, hai terminato in 10, non hai mai tirato in porta mentre i tuoi avversari ne potevano fare altri 3? Di certo non “Mi è piaciuta” e “Più o meno è la Roma che voglio”. A me viene voglia di mandarti a quel paese ma capisco che certe cose gli allenatori, in pubblico, le devono dire.
La prima cosa inquietante è stata la mancanza di personalità e l’aver subito psicologicamente gli avversari che ti aggrediscono con la bava alla bocca – causata anche da certe medicine – e intimidiscono l’arbitro anche per un fallo laterale. Ma la Roma ieri non è scesa in campo con la Primavera: c’erano Stekelenburg, Heinze, Taddei, Gago, Simplicio, Totti e Bojan che è pischello ma sono almeno 5 anni che mastica erba, ha giocato qualche Clasico in patria e quindi dovrebbe sapere di che pasta sono fatte queste partite. Stesso discorso per Pjanic. La partita la Roma l’ha persa quando ha percorso il tunnel degli spogliatoi per entrare sul prato verde, evidentemente impaurita da uno stadio che cantava e ti urlava il suo odio (altro che “stadio esaurito d’amore” come ha scritto oggi qualcuno sulla carta stampata). Se questo è inaccettabile, è anche vero che è un punto debole su cui è possibile lavorare nel tempo: più partite di questo tipo giocheranno Angel, Lamela e Kjaer, più potranno costruirsi una corazza. Vero è che, ad esempio, il danese sta scavando da solo una trincea molto profonda tra se stesso e la possibilità che DiBenedetto spenda 7 milioni e mezzo di euro per riscattarlo: la sua stagione iniziò male già al Wolfsburg ma probabilmente era disturbato dalle voci di mercato. Probabilmente anche uno che non capisce un cazzo di pallone come Mister Tom ha capito che Kjaer non vale nemmeno i due milioni spesi per il prestito. Ma ora? Simon è reduce da un infortunio ma si sbrighi a ritrovare tempi dell’intervento e grinta in campo perchè così ci fa solo perdere una partita dietro l’altra.
La Juventus di Conte ha aspettato, corta e coperta ed è ripartita in velocità sfruttando le caratteristiche di Giaccherini ed Estigarribia. Niente di che, solo che mi è sembrato di tornare a fine novembre, con il gioco tutto in orizzontale e gli avversari che rubano palla e scappano verso la porta di Stekelenburg, il pressing portato a fasi alterne.
Non mi è piaciuto il comportamento degli avversari: intimidatorio fin dal primo minuto, aggredendo arbitro e assistenti, un comportamento indecoroso e contrario alle norme pur minime di sportività che dovrebbero vigere, non scritte, tra sportivi. Intimidire l’arbitro per avere un vantaggio mi faceva ridere quando ero bambino efatto da John McEnroe. Ieri mi è sembrato inaccettabile, senza contare che, nella sua mediocrità, Banti c’è cascato in pieno.