Stekelenburg sv – in mancanza di giorni e ponti utili per andare a Lourdes, si abbona a Famiglia Cristiana e la legge da cima a fondo. Interrompe facendo una pieghetta a pagina 50 solo per vedere l’unico tiro dell’Udinese rotolare in rete;
Taddei 6 – diciamo 7 come attaccante e 5 come difensore. Cerca troppo l’anticipo, a volte la prende ma quando la liscia…;
Kjaer 6,5 – non sbaglia niente perché è concentrato avendo al suo fianco l’unico – parte Bojan – più pippa di lui a fare il centrale difensivo. Pure il tatuaggio gli riprende colore;
DeRossi 6,5 – come difensore non è giudicabile ma credo che lo vedremo spesso dietro perché la manovra è più fluida e in mezzo si libera la casella preferita da Gago;
Angel 5 – sta attento e spinge poco ma in avanti non imbrocca un cross dalla terzultima giornata del campionato scorso;
Pjanic 7 – lucida follia di cercare sempre il passaggio mai banale. Vederlo duellare con Totti è poesia pura;
Gago 6,5 – quella è la mattonella sua, da lì controlla il traffico e anche la moglie sta tranquilla che adesso c’è la Davis, lei sta in giro e vuole tenerlo d’occhio. Carico di testosterone attacca la metà campo avversaria, recupera palla e, a volte, la butta via perché verticalizzare non è il suo lavoro o, almeno, non è quello ch la moglie vuole che faccia in sua assenza;
Marquinho 6 – spreca un contropiede che Osvaldo se lo magna e se lo digerisce a mezzo sbracciata. Ha i tempi dell’inserimento, non quelli del controllo palla;
Totti 7,5 – stasera ha ricordato a tutti che Capitano si scrive con la maiuscola. Fa il regista offensivo, sbaglia tanto, sbadiglia, ma guida la squadra con lo sguardo ed è un punto di riferimento;
Osvaldo 8 – grinta argentina, lotta su ogni pallone di tigna, fa un gol e ne fa segnare un altro, si muove per 90 minuti su tutto il fronte di attacco che a Coda vengono i crampi e a Domizzi tremano le corna. Danilo invece lp annichilisce in occasione dei gol. Poi stupisce la generosità nel distribuire vaffanculo a destra e a sinistra;
Lamela 6 – eccede nei personalismi, sfiora due gol, se ce la siamo dovuta sudare fino in fondo è anche colpa sua;
Bojan 7 – brucia l’erba che sembra abbia il motorino. Se ne è andato da Barcellona perché voleva fare il centravanti si ritrova a dare il meglio a Roma da esterno, come voleva Guardiola;
Perrotta sv – entra per abbracciare il Capitano;
Luis Enrique 6,5 – più una vittoria del carattere che del gioco. Tanti spunti personali e verticalizzazioni. Non so se è la sua Roma, intanto mi accontento;
Handanovic 7,5 – pare l’Uomo ragno, salta da un palo all’altro che è l’unico dell’Udinese che sembra pronto alla tenzone;
Coda 5 – esce col mal de panza causata da carne argentina avariata;
Danilo 5,5 – azzecca quasi tutti gli interventi. Ne sbaglia tre…;
Domizzi 4,5 – Osvaldo je fa il taglio alto, il Capitano gli mette l’acqua di colonia;
Pereyra 6,5 – va come un treno e mette in difficoltà Taddei;
Asamoah 5,5 – due scenette patetiche a simulare infortuni per fermarci. Nun è servito, stronzo;
Pinzi 5 – perde il confronto con Gago;
Fernandes 6 – segna il gol intrufolandosi dalla parte di Angel. Ma guarda un po’;
Pasquale 5 – interista dentro, prova sempre a rubare una rimessa laterale. Poraccio. Vai alla Juve, va;
Abdi 5 – evanescente e svanito come la Coca Cola alla spina;
Di Natale 6 – gioca due palloni, fa fare un gol;
Barreto sv – ce fa er solletico;
Ferronetti 5,5 – non ha il cuore per incidere;
Guidolin 5 – chissà se aveva ritagliato la lista di allenatori che hanno battuto Luis Enrique e deve aver pensato “E a me cosa manca”. Qualcosa sì, manca