“Andavo a Trigoria, mi allenavo ma sapevo che la domenica non avrei giocato. E allora quando arrivavo a casa bevevo molto, fumavo. Casse di birra e altri tipo di alcol, da solo o insieme a falsi amici. Mi piaceva andare in discoteca, bevevo e non riuscivo a fermarmi. Non ho preso la droga solo perché sapevo che c’erano i controlli anti-doping, altrimenti l’avrei fatto. L’alcool ti conduce su quella strada. E’ la peggior droga che esiste al mondo”.
Cicinho aveva un programma formidabile: calze, mutande, vestaglione di flanella, tavolinetto di fronte al televisore, frittatona di cipolle per la quale andava pazzo, familiare di Peroni gelata, tifo indiavolato, rutto libero!
Be’ qual è la notizia? Si vedeva!