Roma-Bologna, un commento

È vero che lo scorso campionato, il Pescara di Zeman perse a Modena facendosi rimontare, ma è anche vero che gli abruzzesi persero Anania e Verratti per un doppio rosso. Domenica 16 settembre abbiamo assistito alla solita Roma double face. Crollavamo nel secondo tempo con Spalletti, crollavamo nel secondo tempo con Ranieri e con Montella, con Luisa Enrique poi meglio non parlarne. Oggi crolliamo anche con Zeman. Siccome credo che tutto si possa dire di Zdenek tranne che non li faccia allenare, penso che ai giallorossi non serva un preparatore atletico quanto uno psichiatra. Uno bravo.

Ops, con Lucho c’era anche il motivatore, quindi…. resettiamo.

Primo tempo spettacolo. Totti è in palla, Balzaretti sale che è un piacere, Lamela assola che pare The Edge, Florenzi penetra che pare Rocco Siffredi. Ne mettiamo dentro due. Ma qualcosa non va: Destro ancora non è inserito negli schemi della squadra, arriva o troppo presto o troppo tardi. Pjanic gioca collo zoppo: dalla sua parte Piris non spinge o lo fa coi tempi sbagliati. Ma il Bologna non c’è.
Poi Pioli cambia lo spirito dai suoi e probabilmente succhia tutta la forza vitale dei mostri manco fosse Eric Northmann redivivo. I nostri arretrano, convinti di avere la partita in tasca. Intanto Agliardi sembra Jashin ne salva due. Uno-due del Bologna, pareggio, la sostituzione di Piris con Marquinhos indica un capro espiatorio. Lo avesse cambiati con Taddei… No, il diciottenne che in mezz’ora becca due tunnel da Gilardino e Diamanti. Mi sembra un atto di accusa. Forse anche contro la dirigenza.
Tant’è che a risolvere la partita ci pensa Burdisso con l’entrata omicida su Stek: palla vagante e Gila infila. Che è successo? Sono spariti tutti: Destro non c’e mai stato, Marquinho entra ma non entra in partita, come Nico Lopez; Totti ha 36 anni non può reggere un pomeriggio caldo; Tachtsidis sbaglia troppo, davanti smettono di correre. 2-3. Che cazzo. Teniamoci il primo tempo. Speriamo che diventi una partita. Zemaniani 90 minuti. Speriamo non resti uno slogan inutile come “Yes we can” o “Adesso”.

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