De Sanctis sv – dopo tutti questi pomeriggi e serate al parco bisognerà pure pensare a una decurtazione dello stipendio. Vacanza pura;
Maicon 6,5 – con la pausa di sabato ha avuto il tempo di tagliare il pizzetto: è un’operazione che richiede tempo se fatta con una pinta in mano. A parte gli scherzi una prestazione di carisma e prepotenza, porto sicuro per i compagni, intelligente nel capire quando l’avversario aveva bisogno di una spinta o di uno spritz (lo so lo so è più forte di me, perdonami Maic);
Benatia 6,5 – primo tempo da brividi nel senso che lui è troppo grosso per Giominkio e ogni volta che lo guarda il cucciolo si lancia a terra folgorato e chiede aiuto a mamma Tagliavento. Ho seriamente pensato che non finisse la partita. O il primo tempo. Nel secondo entra più concentrato e diventa maestoso come la Sfinge o un fottuto monolite nero nel deserto in mezzo alle scimmie gobbe;
Castan 7,5 – in effetti, non so se sia stato lui, ma Quagliarella non struscia palla;
Torosidis 7 – lui, a sinistra, zoppo e con Dudù sulla schiena è mejo che Dodò al top della forma. Non solo per l’appoggio alla manovra ma per certe furbate che solo uno con i peli sul mento può valutare, tipo come quando al minuto 75 disturba Isla che si invola verso la porta e lo fa ciabattare in fallo laterale;
Strootman 7,5 – gli capita l’anello debole della catena alimentare rubentina: se magna Marchisio e pure tutti quelli della palazzina sua. Poi c’ha ancora appetito e fa uno spuntino co Pirlo e Vidal. Da pure del matto a Tagliavento, il che mi pare superbo;
De Rossi 7,5 – era 8 se negli ultimi 15 minuti non fosse andato in debito di ossigeno a non si fosse fatto trovare fuori posizione. Un DDR che ritrova il tempo della scivolata è come Superman che ritrova la sua invulnerabilità, un patrimonio dell’Umanità, il Santo Graal, ‘na roba con cui i cavalieri del Medioevo ce se sarebbero fatti le pippe teoretiche;
Nainggolan 6,5 – mulina contrasti, qualsiasi cosa si muova sul campo con la palla e lui non lo ha visto cambiarsi nello spogliatoio con lui prima della partita, lui lo aggredisce;
Florenzi 6,5 – se vede che c’ha ‘na voja de segna agli scagnozzi di Palpatine che manco Obi Wan Kenobi che se vole magnà Darth Maul. Siccome è ancora un padawan, sta voglia lo porta spesso a essere impreciso o precipitoso nelle scelte, ma non dimentica mai di aiutare il compagno in difficoltà a centrocampo o addirittura sulla linea dei difensori;
Totti 6 – in una sfida muscolare, porta la candela del gioco e della classe faticosamente, molto faticosamente. Sostituito, attraversa tutto il campo passeggiando e salutando gli amici in tribuna, poi qualcuno dalla panchina dei sith gli dice qualcosa, lui si raccoglie in meditazione come Yoda che scruta il futuro, e nel futuro trova un bel vaffanculo accompagnato da gesto della mano;
Gervinho 6,5 – facile eleggerlo eroe della notte romana. Insufficiente per tutta la partita, ha l’illuminazione di muoversi da centravanti quando parte in contropiede con Pjanic e Strootman e di usare il kung fu per segnare, visto che se ce mira sbaja sempre;
Pjanic 8 – la carta che spacca la partita, una scelta coraggiosa visto che emtra per Florenzi, quindi un’opzione molto offensiva. Si vede poi che sta a pensà ar PSG ogni palla che tocca è pensata e valutata, accarezzata. Non sbaglia gnente, fa la magia su Bonucci che apre il contropiede del gol vittoria
Ljajic 7 – gli ho visto fare due cose: correre ad abbracciare Gervinho per primo insieme a Dodò e sorridere a 827 denti al momento del cambio con Totti poi in campo ha fatto quello che doveva, niente stronzate da sborone. Così m’ha comprato facile;
Garcia 7 – dopo la scoppola di Torino mette tre randellatori a centrocampo, soffoca Pirlo, al resto ci pensa Strootman. Sono sincero, la mossa Gervinho ha continuato a non convincermi ma alla fine ha vinto lui anche se il gol arriva perché finalmente l’ivoriano fa un movimento da centravanti. La gestione di Pjanic è emblematica di quanto il francese sia il maschio alfa del gruppo: tiene in panca un numero uno in una delle partite più importanti della stagione, per chiedergli 20 minuti finali per vincere la partita. Avviene una cosa che forse a Roma non è mai successa: va esattamente così, il bosniaco entro in campo col coltello tra i denti e vince la partita. Però sotto c’aveva la maja del PSG, col nome e il numero di Ibra…;
Storari 5,5 – in difficoltà sui cross bassi;
Barzagli 5,5 – Gervinho gli zonza attorno e lo pizzica sulle chiappe. Lui stava a chiede di essere esentato ma poi se fa male Chiellini e avrà pensato “Cazzo m’ha bruciato la recita. Mo me toccà restà in campo”;
Bonucci 4 – migliore in campo, per noi. Gervinho gli gira intorno quattro volte, quando se sveja la palla è a centrocampo per il calcio d’inizio;
Chiellini 5 – se vede che c’ha voja de menà ma poi arriva la scarica de dissenteria e ciao a tutti;
Isla 5 – che poi quando uno se chiede perché non gioca, basterebbe nun fasse troppe domande o semplicemente rivedè la partita;
Vidal 6 – parte che sembra ce ne siano due in campo: sta a destra e a sinistra, sopra e sotto, al centro e sul fianco. Poi l’olandese pressante je fa vede i canini e fine della storia;
Pirlo 5 – oscurato;
Marchisio 5 – anemico, quando lo inquadrano ha due guance scavate che pare l’hanno messo a dieta;
Peluso 5,5 – ammonito, paga colpe di altri;
Quagliarella 4 – ma lo sai che me so accorto che c’era all’ottantesimo?
Giovinco 5,5 – ah la scena di Benatia che si lamenta con l’arbitro che Giominchio è piccolo e casca sempre me la ricordo finchè campo. Quando lo sfiorano piange disperato come il fratellino di Peppa Pig a cui hanno sottratto il suo amato dinosauro. Al 68′ sbaglia palla fondamentale in contropiede. Grazie;
Ogbonna 5 – una volta era il difensore con la più alta percentuale di passaggi riusciti nei cinque principali campionati europei. Oggi, va un po’ a capì cosa è diventato;
Llorente e Tevez sv – poco e gnente;
Conte 5 – se caca sotto ma siccome nun po’ scappà (nun se poteva certo fa’ eliminà dall’Avellino) mette dentro le scartine cosi po di “Eh ma noi abbiamo fatto turnover”. Va bene, pijatela mder culo lo stesso.