Sento e leggo che il tifo romanista ha ripreso colorito dopo le due ultime vittorie.
Il successo con il Sassuolo è importante. La squadra ha mostrato un’idea di gioco: il continuo passare della trama di gioco da sinistra a destra e poi tra destra a sinistra portando così, con calma, tanti giocatori nella metà campo avversaria e avere così la possibilità di cercare un’imbucata o con un cross trovare una delle tante teste giallorosse in area di rigore.
Però, c’è un però grosso come una casa. La Roma ha giocato solo un tempo, come ormai capita da oltre un anno. Dopo l’intervallo abbiamo ritrovato la squadra anemica degli ultimi mesi. Parliamoci chiaro: se Berardi non avesse deciso di regalare il pallone del rigore ai tifosi della Roma, staremmo a commentare il solito 1-1 garciano.
Daje, un po’ di culo non guasta.
Come dici tu, più delle ultime vittorie è importante che la Roma abbia ritrovato ciò che la distingueva durante il primo periodo Spallettiano: la ricerca del risultato attraverso il bel gioco, la volontà di battere l’avversario nella qualità prima ancora che nel punteggio.
Certo, la differenza è che rispetto ad allora la Roma è psicologicamente più debole, e ha dei giocatori più arruffoni: durante il primo governo Spalletti i giocatori si muovevano in modo perfettamente sincronizzato, adesso quest’ordine nella manovra non è ancora possibile vederlo. Ma la strada è quella giusta.
A queste considerazioni ne aggiungo un’altra: Dzeko non è adatto al modulo di Spalletti. Per il suo calcio ci vuole un attaccante mobile, che si porti a spasso i difensori per permettere ai 3 giocatori dietro di lui di inserirsi e fare gol: Dzeko invece è il classico attaccante statico, che si pianta in mezzo all’area di rigore e di lì non si muove di un centimetro. Certo, ultimamente ha cercato di far gioco anche per i compagni, ma non sarà mai il tipo di centravanti che vuole Spalletti, non importa quanto si sforzi. Di conseguenza, prevedo che la staffetta Dzeko – Totti vista con il Frosinone diventerà un classico da qui alla fine del campionato. Sei d’accordo?
Quella che poni è una questione importante. Ci ho pensato anch’io. La possibilità è che sia Perotti a dover ricoprire quel ruolo con un Dzeko a immalinconire in panchina, oppure la staffetta con Totti.
Però ‘sto cordone ombelicale con Totti bisogna pure iniziare a tagliarlo da qualche parte.
Invece, una questione che non ho affrontato è Manolas: secondo me tiene la difesa troppo bassa…
Ammetto che non presto molta attenzione alla difesa quando guardo una partita, a meno che non sia schierata in modo folle (Benitez in questo era un maestro). Mi ripropongo di far caso anche a Manolas la prossima volta che guardo la Roma. Grazie per la risposta, e a presto! 🙂