Cagliari-Roma 2-2 (6′ Perotti rig., 46′ Strootman, 56′ Borriello, 88′ Sau)

Szczesny 6 – si presenta tutto lungo e verde che sembra una volenterosa pianta da interni. Pronti e via, sembra disposto a sporcare il suo outfit vegetariano. Un paio di interventi, sul tap-in di Borriello è lasciato solo dai compagni che dimenticano la voce del verbo “difendere la porta”, poi però mezza stupidaggine la fa perché, a due minuti dalla fine, resta passivo sul cross di Di Gennaro, non ruggisce e si fa bruciare da Sau, ma del resto lui è una pianta. Urge innaffiata;

Florenzi 4,5 – capitano in barba a ddr, ne eredità l’attitudine a impiccare le partite, alimentando il concetto kantiano e anche un tantinello hegeliano che la cazzata, quando la devi fare, falla bella grossa. “Ma perché?” ci chiediamo noi con malcelato rodimento di scroto? Così, all’88’ dopo aver fatto una chiusura bellissima e perfetta che perfino Bergomi se ne è accorto dalla tribuna e si è scappellato in millemila complimenti, dalla fascia Florenzi passa la palla orizzontalmente al limite della nostra area di rigore dove c’erano solo maglie rossoblù, dando il via – anzi e meglio – il la al gol del pareggio. Manco Toscanini quella famosa sera a New York;

Manolas 5,5 – malpancismo elevato a stato permanentemente rivoluzionario, un Khomeini della contrattualizzazione forzata, barba lunga che trova inequivocabile declinazione sul suo volto un po’ triste di chi è cresciuto a forza di yogurt e, quindi, un po’ acido lo è per dna e costituzione fisica e proletaria. Borriello non si impietosisce e lo aggira a più riprese;

Vermaelen 5 – anche lui fa parte della banda dei perculati da Borriello. Gli manca lo starter pack per i nuovi arrivati in Italia durante il mercato estivo (occhiale da sole a specchio con montatura blu, telo da mare sulla spalla, costume a fantasia Hawaii) ma per il resto, quanto ad atteggiamento, stiamo lì;

Bruno Peres 5,5 – fa due strappi offensivi che si porta dietro centrocampo e difesa avversaria, cagliaritani appesi al costu… ops i calzoncini e gli ombrelloni della vicina spiaggia di Giorgino. Per l’apporto difensivo dico questo; tenta un tunnel nella sua area di rigore. Tenta. Un. Tunnel. Nella. Sua. Area. Di. Rigore. Saluti;

Nainggolan 5,5 – la mimesi di un Raggia. Urla, ringhia, sbraita, ma non colleziona tibbie. Hashtag stanchi già il 28 agosto;

De Rossi 5,5 – la vanagloria del cazzarismo. Spogliato della fascia di capitano fa finta di essere dispiaciuto, ecco perché gioca di trequarti come uno che non pò fa vedè de esse contento di aver perso qualcosa che appartiene a qualcun altro. Così, spogliato della responsabilità della serietà, si siede all’ultimo banco e sparà cazzate che manco allo Zelig;

Strootman 7 – lavora de sottrazione, nel senso che sottrae denti e rotule agli avversari e fa sentire il peso del maschio alfa. Torna lavatrice poi, nel senso che qualsiasi pallaccia brutta come un rospaccio di un fiumiciattolo inquinato gli passino i compagni, la controlla, la bacia e la trasforma in principessa. Segna pure. Il Cagliari pareggia cinque minuti dopo che è uscito lui. Un caso? Non credo proprio; 

Salah 6 – se i compagni vogliono alleggerire in uscita dalla difesa oppure c’è pure da fa scattà il contropiede lama lui c’è sempre come Nostro… Ops il Loro Signore Onnipresente e Onnisciente e dispensatore di vergini. Dal suo piede partono almeno tre buone occasioni, piu di ogni altro calciatore in campo al Sant’Elia, come opportunamente si affretta a farci sapere il sito della As Maggica-ma-momentaneamente-in-astinenza-da-cappelli-a-cilindro-con-il-coniglio-nascosto-dentro; purtroppo sciupa una palla gol preziosa costruita grazie a un assist di Kevinone. Ciò impedirà a Salà di sedere alla destra del padre. Qualsiasi Padre;

Perotti 6 – gioca a sprazzi e quando sprazza lui la Roma sprizza, schizza, straparla e spoilera la seconda stagione di Mr. Robot. Gioca 63 minuti, esce stremato. Ne aveva fatti 44′ ad Oporto, 89′ contro l’Udinese, 84 in casa col Porto. 280′ dal 17 agosto. È vero che non è un podista, ma so tre partite in 12 giorni e chissà perché mi sono venute in mente le parole di Allegri su Pjanic e i carichi di lavoro;

El Shaarawy 5 – si procura il rigore, è vero, ma Spalletti esce matto a forza de gridà “stringi! Stringi!” E lui continuava a lisciasse la cresta e all’intervallo il tecnico lo sostituisce;

Dzeko 6,5 – quando entra lui la Roma alza il muro e inizia a prendere qualche pallone di testa, fa l’assist a Strootman e, in generale, la passa ai compagni meglio di come tira in porta;

Paredes 5 – je do cinque perché dopo l’uscita dal campo di Strootman chi doveva andare con personalità a ricevere il pallone da Florenzi era lui, invece ha preferito scappare in avanti. Sì, sì lui s’è e io j’ho dato 5;

Fazio sv – con lui entrano centimetri e cattiveria… Ah la nobile arte di confrontarsi il pisello sotto la doccia;

Spalletti 6 – voglio pensare che con tutte queste dichiarazioni catastrofiche (“questa sconfitta ci spezza in due”, “per riprenderci ci vorranno due mesi” dopo la sconfitta col Porto e “non abbiamo equilibrio mentale e personalità” dopo il pareggio di Cagliari) stia cercando di far crescere i coglioni alla sua squadra. Il rischio è che glieli faccia calare presto. Del resto che non ha “equilibrio mentale” potrebbe essere una cosa carina da dire, che ne so?, al mostro di Milwaukee?

Storari 7 – come da tradizione para su Dzeko, para su Peres, para su Salà, para pure l’anima de li mortacci nostra;

Isla 5,5 – nervosetto, je fischiano un rigore contro e con la Juve non je capitava mai, poi ne fischiano le orecchie per tutta la partita perché sta gonfio forte de birra e, se sa, l’alcol alza la pressione sanguigna;

Salamon 6,5 – ritorna in A dopo averla assaggiata con il Milan prima e la Samp poi, ovvero stava al buffet del sabato quando distribuivano ostriche e champagne, all’epoca era un giovane centrocampista adattato difensore da Zeman e con già alcune presenze nella nazionale polacca. Controlla il centro della difesa fino all’ingresso in campo di Dzeko. Salomonicamente distribuisce fallacci; 

Bruno Alves 6,5 – ha la fazza da sith, un nativo di Ziost reso schiavo da qualche Jedi Oscuro portoghese tipo Darth Pepe. Dopo essere diventato campione d’Europa è venuto a colonizzare la Sardegna in nome di Darth Sidious;

Murru 6,5 – ha i quattro mori tatuati nella tibbia. Gladiatore in campo, mena e roncola. È un terzino, dovrebbe fare i cross: in quello è rimandato a settembre;

Padoin 6 – il tetragono su cui Rastelli ha scelto di costruire la sua salvezza. Si piazza di fianco a Di Gennaro: il capellone fa poesia, lui il portatore d’acqua e porta… tanta acqua; 

Di Gennaro 7 – mentre i nostri sbagliano i disimpegni di cinque metri, lui fa passaggi no-look al limite della sua area di rigore. Sai quando ti senti leggero dopo esserti sparato una bella canna? Eh sì, lui ha giocato così;

Ionita 6 – ammazza quanto mena;

Barella 6 – dà fastidio un po’ a tutti;

Borriello 7,5 – Belen a giugno deve averlo consigliato bene: “Devi annà a Fiuggi: dieci giorni a fare la cura dell’acqua pe’ ripulitte l’intestino tenue e crasso”. È tornato così in forma che ha preso un palo colpendo di testa a volo d’angelo, una roba che a Roma solo sulle soubrette Rai; 

Sau 7 – quella con Borriello è una delle coppie gol più belle del campionato e il Cagliari finisce nella parte sinistra della classifica… oppure noi retrocediamo;

Giannetti sv – entra per Padoin al 76′ ed ha subito una grande opportunità;

Deiola sv – si dice gran bene di questo ragazzetto;

Munari sv

Rastelli 6,5 – pacco bene in vista coi pantaloni attillati che pare Belen, ha forgiato una squadra che gioca cazzuta e senza paura. 

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